E' composta da due sale: la Sala Volta e la sala dell'800. Nella sala Volta gli strumenti riconducibili a Volta sono divisi in 2 gruppi, composti rispettivamente dalle sue numerose invenzioni e dagli apparecchi fatti da altri e da lui solo utilizzati. Mentre nella sala dell'800 gli strumenti sono raccolti in 9 armadi d'epoca .
Ma chi era Volta?
Nel 1779 divenne professore di fisica all'Università di Pavia, una cattedra che occupò per 22 anni. A Pavia, Maria Antonietta fece costruire in suo onore l'Aula Volta.Nel 1800, come risultato di un disaccordo professionale sul galvanismo sostenuto da Luigi Galvani, sviluppò la cosiddetta pila voltaica, un predecessore della batteria elettrica, che produceva una corrente elettrica costante. Volta determinò che la coppia più efficace di metalli dissimili, producenti elettricità era composta da zinco e rame. Inizialmente condusse esperimenti con celle individuali collegate in serie, ogni cella era un calice da vino riempito di salamoia, nel quale erano immersi due elettrodi dissimili. Nella pila elettrica i calici erano sostituiti da cartone imbevuto di salamoia, e le dimensioni erano limitate dal peso che la cella inferiore poteva sopportare senza che tutta la salamoia venisse strizzata fuori dal cartone.
Il fenomeno alla base del funzionamento della pila voltaica, per cui tra due conduttori metallici diversi posti a contatto si stabilisce una piccola differenza di potenziale, prende appunto il nome di effetto Volta. Dai suoi lunghi esperimenti Volta ricavò tre leggi per descrivere il fenomeno.
lunedì 7 luglio 2008
Sezione di Fisica
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sabato 5 luglio 2008
Sala Golgi
Questa sala acoglie gran parte del materiale riguardante Camillo Golgi: preparati microscopici, strumenti e il premio Nobel. Ma chi era Golgi?
Terzo di quattro figli, Golgi terminava gli studi liceali a Pavia, dove si iscriveva al corso di laurea in medicina. Si laureava in medicina all’età di 22 anni, il 7 agosto 1865, con Cesare Lombroso e con una tesi sulla patogenesi delle malattie mentali che veniva successivamente rielaborata e pubblicata sugli Annali Universali di Medicina nel marzo 1869. In essa Golgi proponeva un approccio positivistico allo studio dell’alienazione mentale e riprendendo alcune tesi del maestro tentava di collegare la morfologia del cranio alla patogenesi e al decorso della malattia mentale. L’elemento cui Golgi dava tuttavia più importanza in questo studio eziologico era l’ereditarietà.
Golgi era assistente di Lombroso presso la clinica di malattie mentali di Pavia, dalla laurea al 1869, anno in cui abbandonava il padre dell’antropologia criminale, convinto ormai della sterilità del suo approccio, troppo incline alla speculazione. Lavorava così per qualche tempo presso la clinica dermosifilopatica e il laboratorio di patologia sperimentale diretto dapprima da Paolo Mantegazza e poi da Giulio Bizzozero. Quest’ultimo indirizzava Golgi verso l’anatomia microscopica e lo studio dell’istologia del sistema nervoso.
Nel 1872 Golgi vinceva il posto di primario ospedaliero residente presso il Pio Luogo degli Incurabili di Abbiategrasso. Qui, l’anno successivo, in un laboratorio di fortuna attrezzato nella cucina dell'ospizio per cronici, Golgi scopriva la "reazione nera", il metodo di colorazione che ha rivoluzionato la tecnica di osservazione microscopica del tessuto nervoso, permettendo finalmente di osservare la fine anatomia delle cellule nervose. La diffusione dell'utilizzo della reazione nera nella comunità scientifica internazionale portava in breve ad eccezionali progressi nelle conoscenze della morfologia del sistema nervoso che accompagnarono una prodigiosa espansione nella comprensione della fisiologia del cervello.
La scoperta di Golgi diventava lo strumento per la rivoluzione nelle indagini morfologiche microscopiche sul sistema nervoso e così l’elemento cruciale per la fondazione delle neuroscienze.
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Sala Porta
In questa sala troviamo gran parte dei preparati anatomici riguardo il sistema circolatorio. In questa sala sono inoltre conservati i protocolli autografi di queste ed altre esperienze. Sopra la porta di comunicazione tra le sale Golgi e Porta è collocata in una nicchia la testa di Scarpa, conservata in alcol.
Ma chi era Porta?
Medico chirurgo, tenne per un quarantennio la cattedra di chirurgia nell'ateneo pavese. Dedicò la sua competenza ai feriti delle Guerre d'Indipendenza del 1848-49 e del 1859.
Questa è una delle poche lapidi trascelte fra le moltissime dei cortili dell'ateneo pavese. Entrano nell'archivio ("visibili al pubblico") perché i cortili sono aperti anche di domenica.
http://ppp.unipv.it/musei/pagine/Biografie/bioporta.htm
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giovedì 3 luglio 2008
Sala Scarpa
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mercoledì 2 luglio 2008
Atrio
Antonio Scarpa (1752-1832)
Alessandro Volta (1745-1827)
Lazzaro Spallanzani (1729-1799).
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mercoledì 25 giugno 2008
visita al museo...
http://ppp.unipv.it/museo/museo.htm
Putroppo il sito del museo dell'università di Pavia è poco aggiornato, quindi non son potuta andarci prima per via degli orari di apertura sbagliati.
I VERI orari di apertura sono:
Lunedì: 14-17
mercoledì: 9-12
venerdì: 9-12
Quando sono arrivata al museo stamattina, una simpatica ragazza mora mi ha accolta, e mi ha fatto fare una visita guidata delle sale. E' piuttosto piccolo, rispetto ai musei che ho visitato finora, ma altrettanto interessante, in quanto in questo museo ho visto la nostra storia. Ho imparato che l'università di Pavia è l'ateneo più antico della Lombardia (1361), e uno dei più antichi d'Europa!
Il museo di compone di due parti, quella di medicina e quella di fisica, alle quali professori di quest'università hanno apportato un grande sapere.
Più avanti dedicherò dei post in spiegazione di ogni singola sala.
Per ora l'unico consiglio che posso dare è... visitate il museo, merita più di quello che immaginavo!
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mercoledì 18 giugno 2008
Ciao a Tutti
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